Lo annuncia la BBC. Per ridurre i costi e la frammentazione delle informazioni, il governo inglese ha preso una decisione che pare senza precedenti. Dei 951 siti che offrono informazioni di vario genere legate al governo, sono destinati a sopravviverne solo 26. 551 chiuderanno subito, altre centinaia di siti chiuderanno invece prossimamente.
La decisione è stata presa per “rendere più facile l’accesso alle informazioni” da parte dei cittadini. Attualmente la proliferazioni di siti governativi è eccessiva secondo Pat McFadden del Cabinet Office, e questo porta ad una difficoltà da parte dei cittadini a reperire le informazioni. In futuro le principali notizie saranno distribuite principalmente attraverso due siti: Directgov (uno dei migliori siti pubblici in assoluto) e Business Link.
La notizia è clamorosa, e lo è ancor di più perché viene dalla liberale Inghilterra: pensiamo a come verrebbe accolta in Italia una decisione del genere. Sarebbero già pronte le accuse di liberticidio e di attacco alla libertà dei cittadini… Vedremo se l’esperienza inglese sarà indolore e soprattutto se renderà davvero più facilmente ritrovabili le informazioni. Una sola cosa è certa: che sarà più facile garantire l’accessibilità di due (ma anche di 26) siti che di 951, e dunque sarà più probabile rispettare entro il 2008 la dichiarazione di Riga, ad oggi ben lontana dall’essere attuata.