Okay, scherziamo, ma non troppo. È infatti visibile in versione beta, il work in progress con il quale il W3C sta tentando di ridisegnare la home e le pagine principali del proprio sito. Il risultato è per il momento agghiacciante, pardon, sotto le aspettative, con parecchi problemi, tanto da dubitare del processo seguito. In questa pagina sono spiegate le ragioni e gli scopi del redesign e vengono fornite istruzioni su come partecipare con consigli e test.
Vediamo cosa non va, scorrendo alcuni degli scopi dichiarati
Scopo 1: modernizzare il look &feel e rendere molto più facile trovare le informazioni.
Avete capito bene, modernizzare. Ci permettiamo, a tal scopo, di segnalare al W3C una serie di risorse davvero utili per modernizzare il look& feel.
- Designgala
- Cssgala
- Cssstyle
- ecc..
Lo stile grafico scelto, così come i colori, desaturati e tristi, non hanno nulla a che vedere con le recenti tendenze del web design. Anche considerando che, naturalmente, bisogna comparare l’immagine del sito con quella di altri enti e istituzioni, e non con il blog di qualche web designer o illustratore. Anche così, però, il confonto è impietoso, ahem, deludente. La gabbia rigorosa, senza smarginamenti o arrotondamenti, senza alcun modo di spezzare un ordine visivo noiosamente regolare.
Ma il problema maggiore non è di look&feel, bensì di layout. Il layout liquido infatti, così com’è organizzato, funziona bene a tutte le risoluzioni basse, ma non abbastanza a quelle alte o altissime: che si presume siano prioritarie. Lo sono già in generale, ma per un sito tecnico come il w3.org, lo sono di più.
Sul facilitare il ritrovamento delle informazioni… be’, come si spiega l’eliminazione dell’utilissmo menu alfabetico degli argomenti, che consentiva di andare con un solo click ad ogni area tematica del sito?
Scopo 2: creare un pattern di navigazione coerente fra le pagine principali
I quattro link in cima alle pagine (standard, participate, membership, about W3C) riescono a coprire bene le principali mission e le principali curiosità di un ipotetico navigatore, almeno a prima vista. C’è tuttavia da dire che non si capisce per quale ragione il menu di sinistra rimanga totalmente vuoto in tutte le pagine tranne la home page! Se si usa un menu nella colonna sinistra in home page, gli utenti si aspettano probabilmente di trovarlo anche in seguito. Assomiglia ad una navigazione principale (le due locazioni prioritarie in cui gli utenti si aspettano la navigazione principale sono infatti proprio la colonna sinistra e la barra orizzontale in alto): che senso ha presentarlo in home page e poi farlo sparire?
In sostanza, tra le varie pagine, l’unico pattern coerente sono i 4 link in alto. Un po’ poco, per un redesign del genere.
Scopo 3: seguire le convenzioni seguite dalla maggioranza degli altri siti (quali link appaiono in fondo a tutte le pagine, casella di ricerca in ogni pagina, ecc).
In fondo alla pagina ognuno mette i link che sono appropriati al tipo di sito. In comune hanno solo quello di non essere necessariamente cose prioritarie, ma piuttosto informazioni per contatti e note legali varie. Non è detto che debbano essere ripetute in tutte le pagine. E come obiettivo, questo, mi sembra decisamente di secondo piano, certo non tale da giustificare un completo redesign.
Attualmente inoltre manca nella navigazione principale un link verbale alla home page: pattern piuttosto coerente un po’ in tutti i siti nel mondo…
Scopo 4: portare in superficie contenuti (blog, tutorial) presenti da tempo ma difficili da trovare.
Obiettivo condivisibile e prioritario. Il problema qui è però di comunicazione e di organizzazione interna. Aumentare le voci presenti in home page a fare annunci non è necessariamente una strategia comunicativa corretta per un sito del genere, che dovrebbe, semmai, presentarsi con voce univoca e poi dirottare, con semplici link, verso eventuali blog settoriali (come fanno i siti dei quotidiani, per capirci). Si intuisce da questo obiettivo che forse ci sono pressioni da parte di qualche gruppo per pesare di più, come spesso capita quando gli enti si strutturano. E, come in tutti gli enti un po’ caotici, pesare di più per qualcuno significa finire in prima pagina. L’effetto però rischia di essere caotico, di confusione.
Forse ha più senso usare la home page per segnalare interventi (aggregati) provenienti da diversi blog. Si ottiene lo stesso risultato, ma in maniera più ordinata, premiando i blog che hanno qualcosa da dire, rispetto all’emersione indistinta di tutti.
Scopo 5: rendere il W3.org un aggregatore di contenuti utili per la comunità
Nulla da eccepire. Però attualmente lo spazio ai blog e ad altri contenuti sta togliendo visibilità alle “top story”. La soluzione di farle scorrere con un widget javascript è poco indovinata. Primo perché non si notano i comandi. Secondo, perché comunque toglie profumo dell’informazione alle news. Sarebbe meglio mantenere visibili almeno i titoli, le headline, sotto la notizia principale.
C‘è inoltre un problema principale, che esula da tutti questi discorsi. Ed è che in questo redesign sparisce il comodissimo menu alfabetico tradizionalmente usato sulla colonna sinistra della home page! Comodissimo perché consente di arrivare facilmente a tutti gli argomenti principali del sito, con un solo click, perché segue la legge di Hicks e facilita il profumo dell’informazione, e perché è stabile nel tempo: noi utenti siamo abituati ad usarlo. Dovrebbe diventare una best practice per tutti i siti densi di contenuti, e invece lo tolgono! Un appello: non fatelo!
Non sono dunque tanto gli scopi dichiarati, il problema, ma la loro realizzazione. Non ci è dato sapere quale processo di interaction (re)design viene portato avanti. L’idea, comunque, che si suggeriscano agli utenti dei “test di usabilità” autosomministrati, con l’indicazione dei task da svolgere per poi rendicontare il risultato, suggerisce un lavoro svolto davvero in economia e senza grandi basi metodologiche. Saremmo lieti di sbagliarci, ovviamente.
Purtroppo i risultati, per il momento, sono sotto il livello che ci si aspetterebbe da un ente leader mondiale nel suo settore.