Assieme a Michele Fazzini abbiamo creato una pagina Facebook dove invitiamo tutti a raccogliere e segnalare casi di servizi inadeguati della PA digitale. Servizi cioè che falliscono nel loro obiettivo: semplificare la vita alle persone. In particolare, laddove potrebbero dare un contributo all’economia. Cioè nei servizi a piccole imprese e professionisti (ché le grandi sono già a posto). Perciò l’abbiamo chiamata Semplificazione Digitale.
I casi? Possono essere dettagliati oppure semplici storie raccolte al volo, come queste.
- Un geometra ha difficoltà ad restituire moduli compilati al catasto per via telematica. Molti infatti sono presentati in formato PDF. Lui li vorrebbe in Word. Qui i problemi sono due: il primo è che non è consapevole del fatto che i PDF possano anche essere modificabili (e non sappiamo se quelli lo siano). Il secondo è che il sito non lo spiega o non offre un modo attraverso form di inviare le stesse informazioni. Così il geometra preferisce continuare a recarsi di persona presso il catasto.
- Sempre un geometra ha necessità di fare una visura catastale per un cliente. Se potesse farla online risparmierebbe tempo e benzina. Ma ci sono due ostacoli: deve avere una delega del cliente e un documento d’identità di quest’ultimo. Online non è possibile presentarla e autenticarla. Benché il catasto sia online, non lo è per lo scenario del nostro geometra, che quindi è costretto a recarsi ancora online.
- Un professore universitario viene invitato (obbligato) a registrare i voti d’esame attraverso procedura online. Purtroppo, la procedura è pressoché incomprensibile, piena di sigle e di selezioni che sono facili da sbagliare, e molto lenta da fare al momento dell’esame. Inoltre, non sono stati ritirati i registri cartacei e questi, per un periodo di transizione sono ancora validi. Il docente sceglie così di registrare il voto sul registro cartaceo al momento dell’esame, ed è obbligato a trasferire i voti online in un secondo momento, con l’assistenza del personale amministrativo. Perde così tempo lui e l’amministrativo. Il lavoro invece di semplificarsi si complica. Una procedura digitale deve poter superare e migliorare quella cartacea.
Come se non bastasse, non in tutte le aule d’esame arriva la connessione wifi, e quella cablata è associata a computer obsoleti e non facilmente trasferibili al portatile del docente.
Avete casi di fallimento nel rapporto con la PA digitale? Segnalateceli! Raccoglieremo anche segnalazioni scritte e pubblicati da blog e giornali. Lo scopo ultimo è raccogliere lì spunti che possano essere utili a chi progetta i siti della PA, per capire che non basta mettere i servizi online: bisogna renderli facili e utili, più utili rispetto alla pratica cartacea. Altrimenti l’Agenda Digitale Europea rimarrà, è il caso di dirlo, sulla carta!