Test di usabilità e indagini di mercato: verso un’inedita alleanza?

In un’intervista di Luca Chittaro a Kris Mihalic, che si occupa di applicazioni e servizi mobili per Yahoo, si parla degli approcci usati per renderli usabili. Mihalic sottolinea l’impiego di metodi qualitativi e quantitativi (qui un riassunto sulle differenze e qui un’introduzione su alcuni metodi). Questionari online e ricerche di mercato vengono utilizzati per capire i desideri degli utenti e le aree di un’applicazione di cui si dichiarano più o meno soddisfatti. Questo consente di utilizzare i test di usabilità o le osservazioni sul campo in maniera più mirata, per approfondire le ragioni e i dettagli di eventuali insoddisfazioni.

Approccio sensato: un’indagine di mercato da sola non fa capire i problemi reali, ma solo opinioni, desideri e atteggiamenti. E d’altra parte, progettare un test di usabilità senza avere un’idea di cosa gli utenti dicono di desiderare può essere un’inutile perdita di tempo.

Un approccio misto è consigliabile anche senza una ricerca di mercato: d’abitudine io somministro un questionario ed un differenziale semantico agli utenti dopo un test di usabilità. Oltre all’intervista post-test. I dati che emergono sono utili a guidare l’interpretazione dei risultati di prestazione e a differenziare soddisfazione da efficacia ed efficienza.

Mihalic cita anche un curioso errore emerso nei test: gli utenti dei dispositivi mobili digitano il proprio indirizzo mail sui motori di ricerca nella speranza di essere portati alla webmail! E’ quasi un errore di usabilità di nuova generazione, derivato da un altro più comune: molti utenti digitano direttamente nella casella di ricerca l’indirizzo del sito su cui vogliono arrivare! Sono cioè ignari della funzione della barra degli indirizzi del browser o non la collegano al proprio scopo. Poiché questo errore è assorbito dai motori di ricerca, essi lo replicano anche con l’indirizzo email.

Il comportamento si dimostra guidato da una scarsa consapevolezza dell’architettura del web, ma orientato all’utilità pratica. Si usa prima di capire. Proprio come nella realtà. Aspettiamoci, con il web mobile, delle interessanti sfide per la progettazione di applicazioni, perché non sarà vero a lungo (e forse non lo è già più) che gli utenti dei dispositivi mobili sono i più tecnologicamente evoluti.