iPad Mini e l’usabilità

Il post è stato aggiornato il 7 novembre 2012 per correggere due imprecisioni e per migliorare la leggibilità.

Con l’inizio della sua distribuzione si stanno moltiplicando in rete i commenti sull’iPad Mini. Una breve rassegna dei temi e delle osservazioni lette in rete che riguardano più vicino gli aspetti che ci stanno più a cuore, ovvero usabilità ed esperienza complessiva con lo strumento.

Maneggevolezza

Sono quasi tutti positivi i commenti sulla dimensione (si può tenere con una mano) e sul peso, vero problema della versione “normale”, almeno per quanto attiene al suo utilizzo in movimento. Anzi, addirittura molti lo preferiscono alla versione normale, proprio per queste caratteristiche.

La mancanza del Retina display

È forse il principale dei problemi, ma non così grande da scoraggiare l’acquisto. Infatti, il limite è tale solo per chi possiede già un iPad 3. Per il resto, la densità dei pixel (163ppi) è superiore alla prima e seconda generazione di iPad, uguale a quella dell’iPod classic di quinta e sesta generazione e dell’iPhone fino alla terza, nonché superiore a quella dei vecchi MacBook Pro.

Nell’esperienza utente le valutazioni sono di norma comparative (cioè si fanno per paragone rispetto ad altre esperienze, non rispetto ad un livello teorico ideale). Dunque, la percezione è quella di un passo indietro solo se si ha già avuto esperienza con un display superiore. E’ probabile che Apple non consideri iPad Mini orientato a questi utenti, ma mirato soprattutto a chi non aveva un iPad di terza generazione. E comunque il display è più brillante e luminoso di quelli dei vecchi iPhone. In ogni caso molti commentatori sostengono (difficile dire se sia il fanboy che è dentro di loro a parlare…) che il Retina è un nice-to-have, non un must-have. La volpe e l’uva, o una considerazione onesta?

La dimensione delle icone e dei bottoni

Poiché girano su un dispositivo da quasi 8 pollici applicazioni e OS pensati per un dispositivo da quasi 10, uno dei timori si è concentrato sulla riduzione delle aree sensibili al tocco. Più che pensare alla dimensione in pixel (dove entrerebbero in gioco anche la pixel-density, la dimensione fisica del pixel e la risoluzione dei dispositivi), poiché dobbiamo operare con le dita, conviene discutere in termini di grandezze fisiche, per quanto approssimative. La diagonale dell’iPad Mini è fisicamente l’81% di quella dell’iPad originale. Se le icone sono grandi approssimatamente 1,4 cm su iPad, diventano di circa 1,1 cm su iPad Mini. E’ possibile, se volete averne un’idea diretta, fare uno screenshot del vostro iPad originale e poi in un’applicazione grafica a vostra scelta (ad esempio, ArtStudio) ridurre lo screenshot all’81%. Le icone sono visibilmente più grandi di quelle in uso sugli iPhone (circa 0,9 cm)! Dunque il tocco rimane agevole.

John Gruber di Daring Fireball si spinge oltre, ragionando sulla legge di Fitts, e dicendo che su spazi (display) più ampi è giusto che i target (le icone) siano più ampie perché la distanza di coprire è maggiore, mentre su dispositivi più piccoli possono essere più piccole perché la distanza da coprire è minore (la velocità di raggiungimento di un target è funzione diretta della sua dimensione e funzione inversa della distanza). Giusto, ma in questo caso si considerano solo i tempi di spostamento fra un target e l’altro, il che ci interessa relativamente in un dispositivo dove l’efficienza non è la prima delle preoccupazioni. Mentre la variabile che incide di più è il rapporto fra dimensione del target (le icone e i bottoni) e la dimensione del puntatore, cioè il nostro dito. Poiché il secondo rimane invariato, una riduzione delle icone può comunque generare un problema, nonostante la legge di Fitts, se le icone sono talmente piccole da non consentirci di toccarle adeguatamente, o se sono troppo ravvicinate, in modo che per sbaglio ne tocchiamo delle altre. Fortunatamente la riduzione non è tale da creare problemi alla precisione del tocco, ma comunque rimane importante, anzi, lo è di più, non ridurre le aree sensibili rispetto ai 44 punti previsti dalle linee guida Apple e prevedere delle aree di buffer in caso di icone piccole o ravvicinate nei menu delle applicazioni per iPad, ora che possono essere usate anche a dimensioni inferiori a quelle originariamente previste.

La bottom-line, comunque, è che la riduzione delle icone le rende comunque non inferiori a quelle dell’iPhone, quindi un’applicazione correttamente progettata non dovrebbe avere problemi di usabilità.

Digitare sulla tastiera

La tastiera può creare qualche problema di adattamento. A orientamento portrait infatti i tasti sono più piccoli di un’icona media. John Gruber racconta la sua esperienza diretta. In portrait-mode la scrittura su iPad Mini è infatti simile a quella con il telefono: sostiene di usare i pollici delle due mani con grande facilità. Altri confermano. Inaspettatamente, riporta maggiori problemi con l’orientamento landscape: scomodo usare quattro dita per mano, si finisce, sostiene, a usare solo due dita per ogni mano e ad andare più lenti.

Dimensione di testo e tasti su web

Il problema maggiore, realisticamente, non viene dalla dimensione dei tasti e delle icone, ma dalla riduzione del testo in lettura. Non tanto nelle applicazioni fatte per leggere, ma per i siti web. Vale lo stesso discorso fatto per i tasti: se riusciamo ad usare un iPhone o un iPod Touch anche per leggere, non dovremmo avere problemi qui. Ma il punto è che siti web ottimizzati per iPad vedono una riduzione dell’angolo visuale delle lettere e degli elementi dell’interfaccia, riducendo di fatto la leggibilità e in alcuni casi anche l’operabilità. Probabilmente non tanto da creare problemi nella maggior parte dei casi. Tuttavia, conviene, nei design ottimizzati per ipad, tenere i testi sufficientemente grandi e comunque non disabilitare la possibilità dello zoom, come purtroppo fanno alcuni dei temi mobili per wordpress. A volte è scomodo anche sull’iPad grande, figuriamoci su questo un po’ più ridotto. Anche bottoni e link sui siti web che possono funzionare su iPad, ma che non rispettano le linee guida Apple, possono risultare un po’ scomodi su iPad Mini, tanto più che al momento non c‘è alcun modo di usare una media query per distinguere iPad Mini da iPad 2

Conclusioni

In conclusione, la maggior parte dei commenti dovrebbe rassicurare sul fatto che la riduzione dello spazio non dovrebbe portare a significative riduzioni della facilità d’uso. Il problema principale potrebbe essere la minor leggibilità del testo, ma è qualcosa nel pieno controllo dei designer. Di fatto, nella progettazione bisogna semplicemente tenere buone le linee guida che già valevano per la dimensione normale. Se sono state seguite, specialmente in maniera conservativa (tenendo gli spazi più larghi e i testi più grandi), non ci dovrebbero essere particolari difficoltà. Il dispositivo si segnala invece per la leggerezza, che potrebbe essere un grande plus: quando iPad uscì i commenti principali riguardavano proprio il peso eccessivo.

Tra qualche settimana, avremo la conferma o meno di eventuali problemi al momento non previsti. E capiremo come il dispositivo si colloca nel flusso di vita digitale dei suoi utilizzatori: quando usare un iPad Mini e quando lo smartphone, in mobilità? Quando preferirlo all’iPad normale in casa o in ufficio? Certo, quesiti che di per sé non sembrano risolutivi per i problemi dell’umanità. Tuttavia possono fare la differenza per la progettazione di applicazioni o siti, e aprire la porta a potenzialmente nuovi settori di business.

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