Nei corsi di web design negli anni ’90 o nei primi anni 2000 si dava moltissima importanza all’uso dei metatag per le keywords e per la description ai fini dell’indicizzazione dei motori di ricerca.
Questo però era prima dell’avvento di Google. Il modo in cui Google funziona lo abbiamo già descritto (a grandi linee, eh!…) nell’articolo sull’usabilità e i motori di ricerca. Ora Enrico Dell’Oste ci ricorda e chiarisce ulteriormente quali metatag sono davvero utili, e per cosa. In particolare, il meta description può, sì, essere usato da Google, ma non per posizionare la pagina. Certo, altri motori di ricerca (ad esempio Yahoo!) lavorano in maniera differente. E dunque keyword e description lì possono incidere. Ma è anche vero che un loro uso scorretto può risultare penalizzante per Google: dunque è bene fare una accurata riflessione su come utilizzarli.
Va anche detto che Yahoo ha un’incidenza davvero bassa in Europa, e non da oggi. Molto più bassa che in America. A voi l’ardua scelta riguardo a questi metatag. Ma occhio a non sopravvalutare una tecnica che può penalizzarvi sul motore principale e servire solo per lo zero virgola (percentuale di Yahoo su questo sito…) delle vostre visite.
Il metatag description è utile ai fini del click, non al posizionamento. Più una descrizione è ben scritta e convincente e più è alta la probabilità che un utente ci clicchi nelle serp. Ma Google, come description, può usare anche quella che il sito ha nella directory Dmoz o, più frequentemente, uno snippet preso dal testo della pagina.
Il metatag keyword, come ha ribadito lo stesso Google nel suo blog, è ora assolutamente inutile.
A differenza di molti credo che il metatag description sia utilissimo.
Non serve a posizionare la pagina ma una description scritta in modo persuasivo è un ottima leva psicologica e puo far raddoppiare (o anche quadruplicare) il CTR.